Parlando Serialmente – Buffy, The Vampire Slayer

Per ogni generazione c’è una prescelta che si erge contro i vampiri, i demoni, e le forze del male.

Lei è la cacciatrice.

 

Se avete letto queste parole con un tono solenne, cadenzato, con enfasi sul finale sappiate che vi voglio bene. Se non avete idea di cosa vogliano dire, questo articolo è per voi. C’è sempre tempo per imparare le basi della cultura pop degli ultimi 23 anni, non temete.

Ancora una volta dobbiamo ringraziare le piattaforme di streaming che stanno capendo che per avere nuovi affezionati abbonati non servono (solo) nuove serie con cast stellari da milioni di dollari, bisogna puntare sulla nostalgia. Amazon Prime il 1 Settembre ha molto astutamente caricato nel suo archivio Buffy, The Vampire Slayer (L’ammazzavampiri in italiano, anche meglio), serie tv andata in onda per 7 stagioni dal 1997 al 2003 sul canale The WB (l’attuale CW).

Buffy the Vampire Slayer logo credits

Sarebbe superfluo spiegarvi la trama, ma chi sono io per escludere le persone che hanno vissuto in un eremo isolato per 30 anni, o sono nati dopo il 2004?

Buffy è una serena e semplicissima studentessa di 15 anni che scopre un giorno di essere diventata la Prescelta, l’unica persona con la forza e le abilità per sconfiggere i demoni e vampiri che infestano la Terra (lo spiega meglio la vociona ad inizio puntata, vedi sopra). Caso vuole che si trasferisca circa un anno dopo in una ridente cittadina della California, Sunnydale, per poi scoprire che in realtà è finita sulla Bocca dell’Inferno, punto nevralgico delle forze del male.

Fin qui niente di assurdo, un teen drama fantasy come altri. No, niente affatto.

Nel pilot capiamo subito due cose di questa serie: chi l’ha scritta e ideata è un vero Maestro e che siamo nel 1997 e non avevano le tecnologie né il budget per usare degli effetti speciali decenti!
Ecco, non fatevi bloccare da quest’ultimo dettaglio, è vero la faccia dei vampiri è ridicola, gli effetti sonori imbarazzanti, nelle scene di lotta è palese che c’è una controfigura. Andate oltre.

Tra gli elementi più iconici di questo telefilm c’è indubbiamente il finale di ogni puntata. Non tanto e non solo perché ogni episodio termina in modo geniale, con cliffhanger sconvolgenti o scene demenziali quanto spassose. Mi riferisco all’inizio dei titoli di coda, quando appare la scritta: Executive Producer Joss Whedon.

Buffy at 20: Joss Whedon shares what he's most proud of about Buffy the Vampire Slayer

Sapete quanto io possa essere molto poco imparziale nei miei commenti, ma mai quanto con Joss Whedon.
Lo considero ancora oggi tra i più grandi sceneggiatori-registri-geni del nostro tempo. Prima e dopo Buffy il suo talento non ha sempre corrisposto al meritato successo, basti pensare ai flop del film Buffy l’ammazzavampiri (ebbene sì, nel 1992 uscì un film sulla nostra cacciatrice, ma fu talmente fatto male che lo stesso Whedon, che scrisse la sceneggiatura, lo rinnegò) e delle serie che creò dopo, come Firefly e Dollhouse. Entrambe serie capolavoro che dovete assolutamente recuperare e di cui dovrò scrivere sicuramente in futuro su questo blog. Certo il successo e l’impatto culturale che ha avuto Buffy potrebbe bastare per rendere giustizia ad un uomo di talento, ma Whedon in anni recenti è tornato sulla cresta dell’onda grazie al suo inserimento all’interno dell’UCM (Universo Cinematografico Marvel, raga però vi si deve spiegare tutto!). Joss Whedon è infatti il regista del primo Avengers, devo dirlo che è il mio film preferito Marvel? Ha anche poi scritto e diretto Avenger: Age of Ultron e il pilot della serie Agent of SHIELD. L’ho già detto che amo questo uomo?

Tutto questo non è solo per celebrare un fascinoso autore moderno dai capelli ramati, ma per farvi capire come la potenza di Buffy nasce dalla sceneggiatura. Ogni stagione è ricca di storie avvincenti e appassionanti, che rendono anche il più classico degli amori impossibili tra *SPOILER* una cacciatrice ed un vampiro *FINE SPOILER* una lotta interiore tra giusto e sbagliato, tra senso del dovere e la propria felicità. Gli esempi poi sarebbero infiniti riguardo ai temi che vengono toccati nel corso degli anni: l’adolescenza, la solitudine, il bullismo, il femminismo (ci sarebbe da parlare per ore solo del ruolo delle donne in questo show), l’omosessualità, la religione, la violenza, l’amicizia.

Ecco, l’amicizia è un altro cardine di Buffy. Il rapporto, spesso conflittuale ma anche intenso e pieno d’amore, che si crea nel gruppo di amici che ruota attorno alla cacciatrice è assolutamente degno di nota. Persone comuni, ma che di comune non hanno nulla, in grado di salvare il mondo anche solo con le parole (cit.). Il tutto sempre condito con una leggerezza e ironia che non si può non amare.

Lo zampino di Joss Whedon è anche in questo, Buffy è una serie che fa davvero ridere. Passi dal pianto, alla riflessione morale, alla risata fragorosa nel giro di 40 minuti. Chi la vede oggi per la prima volta potrà pensare che sia super trash, e forse ha ragione in parte. Ma nel suo essere surreale (e non parlo dei demoni) resta sempre dentro i binari, non sfocia mai nel ridicolo o del nonsense becero che tanto piace oggi.

Ultimo punto, il cast. Per molti il livello di recitazione nella serie non è poi un granché. Può far pensare ad esempio che l’unico riconoscimento in tal senso è la candidatura ai Golden Globe, nel 2001, per Sarah Michelle Gellar, come Migliore Attrice in una serie tv. Ma anche in questo caso mi sento di difendere gli attori, perché in diversi momenti mi hanno trasmesso forti emozioni. Ovviamente il mio personaggio preferito è Willow, genio dell’informatica nelle prime stagioni e poi… no dai questo non ve lo posso spoilerare, è troppo bello. E pensare che Alyson Hannigan dopo Buffy è finita in American Pie e How I met Your Mother, diventando una star delle comedy. Per altri attori il futuro non è stato altrettanto roseo, la stessa protagonista non è mai tornata in tv con grandi prodotti (Ringer dove fa il ruolo di due gemelle è molto cheap. The Crazy Ones è una comedy carina, ultimo lavoro del grande Robin Williams tra l’altro). Eppure Sarah Michelle Gellar ha interpretato Buffy alla perfezione, uno dei rari casi in cui non odi il protagonista di una serie/film/libro. Il modo in cui affronta ogni tipo di sfida, ogni tipo di felicità e dolore, crescendo e maturando puntata dopo puntata. Buffy è a tutti gli effetti una storia di formazione.

Watch Buffy the Vampire Slayer Season 2 | Prime Video

Potrei essermi dilungato troppo, eppure ci sarebbe da commentare ancora così tanto: la colonna sonora, la sigla di apertura, i cattivi, lo spin-off, la puntata senza dialoghi, il sequel a fumetti. Non a caso Buffy è studiato anche nelle università per il suo impatto nella cultura popolare di questo secolo. Perciò non fatevi ingannare dalla prima puntata, non state guardando una semplice adolescente finta bionda con un paletto di legno nella borsa e dei vestiti improponibili anche per l’epoca che risolve “misteri” alquanto banali. Provate ad ascoltare i dialoghi, a riflettere sul messaggio di fondo, a seguire la psicologia e la crescita di ogni personaggio.
Insomma amatela, perché saprà come ricambiarvi!

Davide “Dave” Ansovini