Cereali e legumi autoctoni all’insegna della competitività

Siamo in toscana, a Rapolano terme, a circa 30km da Siena per conoscere la storia dell’azienda agricola “Podere Pereto”, che fin dai primi anni 90 coltiva materie prime locali ed antiche, escludendo l’utilizzo di fertilizzanti e antiparassitari, chimici ed organici.

Abbiamo passato una mattinata nella loro azienda immersa nella stupenda cornice delle crete Senesi, e parlato con Guido (coltivatore e figlio d’arte), di come aumentare la competitività sul mercato. Dopo quasi 30 anni di produzione biologica, infatti, l’azienda Podere Pereto è ancora oggi in espansione, grazie ad una scelta tecnologica che ha permesso di ampliare la superficie coltivata e il listino, che è passato dalle 8 voci iniziali alle 120 odierne.

Inoltre, l’azienda si è fatta promotrice del recupero e della salvaguardia di antiche varietà di semi di origine toscana, preziosi testimoni della ricchezza di un sapere antico che va tutelato; come ci spiega Guido, si tratta di varietà delicate e vittime del fenomeno di erosione genetica (perdita della biodiversità vegetale).

È possibile trovarle ancora oggi nelle terre di anziani contadini, che da sempre coltivano le sementi dei propri avi per non perderne la qualità, il valore, il gusto. Legumi come il cece piccino, il toscanello e lo zolfino e semi come i grani teneri Verna, Gentil Rosso, Frassineto e il grano duro Cappelli, non solo si adattano naturalmente al terreno e al clima locale, ma conservano caratteristiche nutrizionali non sostituibili. Come se non bastasse grazie all’inserimento di queste sementi, l’azienda è in grado di adottare un sistema di rotazione triennale e impedire l’eccessivo sfruttamento del terreno, tipico dei metodi intensivi di coltivazione.

Puntata e articolo a cura di uRadio